Vincono i vegetariani, anche sui vegan. Ma non per “stile di vita”.
Sul minor rischio di malattie dei vegetariani, si fa strada in alcuni studi e in quasi tutti i libri e siti web contrari al vegetarismo la tesi consolatoria che i vantaggi sarebbero indiretti, cioè dovuti non tanto o solamente al cibo, ma ad una generale maggiore consapevolezza alimentare. Noi vegetariani, cioè, saremmo, siamo, più attenti a ciò che mangiamo rispetto agli onnivori. E già solo questo, argomentano i ricercatori e divulgatori anti-vegetariani, è positivo, porta vantaggi per la salute. .
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Questo è vero, siamo più attenti. Alcuni di noi, poi, sono addirittura maniaci, il che, però – diciamolo a tutte lettere – è un difetto che può portare a problemi ulteriori.
E con ciò? Questa maggiore attenzione, che spesso – non sempre, però: vedi più avanti – si sostanzia in una migliore educazione nutrizionale (perché non lo dicono?), non conduce anche ad una scelta di alimenti diversi? O è una attenzione teorica, vaga, una fantasticheria ossessiva?
No, la maggiore attenzione veg si traduce in pietanze differenti da quelle comuni. Per esempio, molti vegetariani – non tutti purtroppo – usano cereali integrali, quasi tutti mangiano molti legumi e molte porzioni di verdura e frutta al giorno.
Tutti obiettivi che la scienza ha proposto, ma che gli onnivori non raggiungono mai in nessun Paese del mondo. Insomma, il paradosso è che solo noi vegetariani, per lo meno molti di noi, mettono in pratica le indicazioni della Scienza moderna sulla dieta protettiva antiossidante e sul controllo del peso. E vi sembra niente? Eppure questo "particolare" fondamentale non c’è in certi siti anti-vegetariani o nelle conclusioni di alcuni studi: continuano a parlare di "mentalità". Insomma, saremmo dei "fissati". Hanno perfino inventato un neologismo che secondo loro dovrebbe essere psicopatologico, insomma una sindrome: "ortoressia", ovvero mania del cibo giusto, corretto, sano. Una sottospecie dell’anoressia, insinua l’assonanza.
Eh, ma se questa "fissazione" porta a rispettare i parametri della Scienza, vuol dire che è buona, positiva. Perché allora non si "fissano" un po’ sul cibo sano e naturale anche gli onnivori, e magari diventano vegetariani?
Vediamo come esempio tre studi molto importanti che mettono a confronto vegetariani (lacto-ovo e vegan) e consumatori di carne.
Il primo studio, condotto su 76 mila uomini e donne dai 16 agli 89 anni, di cui 27.808 vegetariani (Mortality in vegetarians and nonvegetarians: detailed findings from a collaborative analysis of 5 prospective studies, TJ Key, GE Fraser, M Thorogood et al., Am J Clin Nutr 70, 3, 516S-524S, september 1999), distingue per mortalità da vari tipi di cancro e malattie cardiovascolari tra cinque diete: i consumatori abituali di carne, i consumatori sporadici di carne, i consumatori di pesce, i lacto-ovo-vegetariani e i vegan. Ebbene i lacto-ovo-vegetariani superano non solo i “carnivori” integrali o sporadici, ma in parecchi casi anche i vegan, come si vede nell’ultima tabella dello studio, sintetizzata (solo tre voci) nella tabella a colori in alto (colonna gialla). Ma se andiamo a guardare la tabella completa nello studio originale (v. link), abbiamo qualche piccola sorpresa sui tipi di cancro in particolare, come il cancro allo stomaco di alcuni vegan e il cancro al colon di alcuni lacto-ovo-vegetariani. Che comunque non riescono ad abbassare troppo la media (v. nella tabella sopra riportata: “tutte le cause”).
Altri due studi diversi tra loro, ma interessanti. Il secondo studio è intitolato: "Relative Weight, Weight Loss Efforts and Nutrient Intakes among Health-Conscious Vegetarian, Past Vegetarian and Nonvegetarian Women Ages 18 to 50" . Qui, appunto, si conclude che probabilmente i veg hanno meno rischi grazie alla loro maggiore "consapevolezza salutistica".
Ma l’esperienza di tutti i giorni ci dice che la cosa è relativa. Anzi, io sono molto critico con certi vegetariani (meglio non parlare di molti vegan…) decisamente trasandati e anti-scientifici.
Comunque, la novità dell’ipotesi di lavoro dello studio è questa: che per la prima volta sono messi a confronto non vegetariani e onnivori generici (dove noi avremo sempre la meglio), ma vegetariani e "onnivori consapevoli" della salute e della nutrizione. Se si scelgono soggetti analoghi le cose cambiano, argomenta con evidente soddisfazione l’articolista che commenta lo studio.
E’ vero, ma poi casca sull’esempio sbagliato, o meglio poco significativo.
L’ipotesi di lavoro dello studio è che la health-consciousness o consapevolezza salutistica sia simile in appositi gruppi di donne veg e non-veg, e non ci siano differenze in peso, indice di massa corporea, perdita di peso e valori nutrizionali (tranne vitamine B12 e D), come indica il lavoro di Susan Barr e colleghi sul citato fascicolo di Journal of American Clinical Nutrition.
Va bene, ma la salute e la prevenzione non è solo perdere peso, come si dà per scontato nello studio. E’ già molto, ma ormai la terapia farmacologica con gli alimenti ha fatto passi da gigante. Pensiamo semplicemente alla differenza abissale che esiste tra due diete analoghe come calorie, di cui la prima povera di legumi e ricca di cereali integrali, mentre la seconda ne è ricca. Questo sfugge allo studio. In realtà nello studio della Barr si valutava solo la capacità di perdere peso e poco altro.
Ma poi non è vero che esista in tutti i casi questa grande differenza nello stile di vita. Quanti vegetariani conoscete che camminano velocemente e a lungo tutti i giorni, o che fanno escursioni nella Natura? Pochissimi, se non nessuno. Anzi, vi dirò, io li vado cercando per organizzare con loro lunghe camminate. Ma quasi tutti i vegetariani si rifiutano di fare sport, tanto più nella Natura. Una cosa assurda!
E allora, appare più fondato un terzo studio, sempre, a quanto sembra, di ricercatori "anti-veg" o non veg-oriented. Ha il titolo: "Risk of death from cancer and ischaemic heart disease in meat and non-meat eaters", pubblicato sul British Medical Journal da M Thorogood e colleghi anni fa (BMJ 1994;308:1667-1670, 25 June).
Nella diatriba carne sì, carne no, continuano a vincere i vegetariani. Hanno sempre meno rischi. Ma non solo per la mancanza della carne in sé, o per la consapevolezza del cibo, o per lo "stile di vita", come ripetono tutti, perfino i medici della Asl. Bensì…
Leggiamo le conclusioni: "La ridotta mortalità da cancro tra coloro che non mangiano carne non è spiegata dai fattori di rischio relativi allo stile di vita, che hanno una bassa prevalenza tra i vegetariani. Una ferma conclusione non può essere presa neanche sui decessi da ischemia cardiaca. Questi dati non giustificano l’avviso di escludere la carne dalla dieta, dal momento che esistono molti elementi della dieta vegetariana, oltre al non mangiare carne, che possono ridurre il rischio".
Ecco, solo nell’ultima riga, balenare la vera ragione della superiorità vegetariana: quei molti elementi in più che la differenziano da quella onnivora, che altro non sono che le migliaia di sostanze antiossidanti, nutritive o antimutritive (dai polifenoli alle fibre) che in una tipica dieta onnivora mancano, e mancano per tutta la vita. Da questo discende anche che sarebbe davvero ottuso fare i vegetariani senza consumare alimenti integrali e legumi, oltre alle abbondanti porzioni di verdure e frutta. Eppure c’è chi ci riesce.
Per fortuna sono migliaia gli studi seri sugli effetti preventivi e di riduzione del rischio cardiocircolatorio, infiammatorio e tumorale da parte di queste sostanze che finora hanno poco interessato i nutrizionisti (perché… molte di esse non nutrono), che sono assenti dalla tavola degli onnivori, e largamente presenti sulle tavole vegetariane e naturiste. Ma degli antiossidanti parleremo in un altro articolo.
TABELLA. Come si vede, nello studio di Key su American Journal Clinical Nutrition (la più importante rivista scientifica di nutrizione clinica), i lacto-ovo-vegetariani sono più protetti contro le principali cause di morte non solo rispetto ai consumatori di carne (anche quelli che la mangiano di rado), ma anche rispetto ai vegan.
Etichette: educazione alimentare, health consciousness, ricerca, stile di vita, tabelle, vegan
20 Commenti:
Bellissimo argomento. Mi sono fatta spesso in testa le stesse considerazioni sentendo parlare di "ortoressia".Non stupisce,dato che si tende a fare una malattia di tutto ormai e c'è chi si è inventato addirittura una sindrome da dipendenza psicologica dalla corsa (perchè è considerato anormale che chi fa sport e ne testa su se stesso gli effetti positivi, abbia voglia di ripetere l'esperienza ogni giorno.senza contare il rilascio di sostanze benefiche per il sistema nervoso..).Ma Nico non trovi strano che si tenda invece a considerare sovrappeso e obesità sempre più come malattie strettamente fisiche (la famosa sindrome metabolica)?è il mondo che va alla rovescia?mangiare sano è una "fissazione",mangiare male un semplice incidente?
alcuni fautori della teoria che il rifiutare il cibo insano sia una malattia, l'"ortoressia" appunto, sostengono che il mangiare sano porti ad un isolamento. Sicchè dovremmo ritrovarci tutti a banchettare nei fast food per non perdere la convivialità?come al solito è più facile approvare le vecchie errate abitudini, che accettare di mettersi in gioco con le nuove.
L.S.S.
E infatti il rischio è un nuovo (nuovo?) conformismo alimentare e nutrizionale. Non voglio fare della sociologia d'accatto, ma tutto contribuisce a proporre certi modelli. Poi, certo, sta alla nostra individuale sensibilità e cultura fare da filtro critico.
Certo che c'è contraddizione: un corto circuito tra epidemiologi e clinici che vedono anormalità dappertutto, per cui già il sovrappeso è una malattia anticamera dell'obesità, quando poi medici di base e dietologi o non danno consigli affatto o li danno solo quantitativi. Mentre il problema vero, come concludono anche gli studi citati è la qualità degli alimewnti. Qualità legata alla molitura, raffinazione e conservazione.
Su questo s'innesta, perciò, un'altra contraddizione: medici, dietologi, nutrizionisti, pubblicitari e produttori ti invitano a mangiare normale" senza troppe "fisime". Altrimenti sei nevrotico, se non addirittura psicopatico. Perciò, per non essere "ortoressici", cioè fissati, sotto col cibo raffinato, conservato, trattato. Cioè carente, cioè ricco di radicali e povero di antiossidanti. Quindi ad alto rischio di malattie gravi. E' stato trovato che la stragrande maggioranza di messaggi tv e pubblicitari tocca grassi e zuccheri.
Poi quando ti succede qualcosa ecco oncologi, cardiologi ed epidemiologi concludere, e pure in inglese per beffa: "Certo, la sua dieta mancava di phytochemicals".
Ma come si potevano assumere queste sostanze se medici e dietologi ordinano i soliti cibi raffinati?
Sembra quasi che il sistema voglia creare i malati per poi poter mostrare quant'è bravo nel curarli... Quando ci riesce...
Ottimo, davvero, post. Complimenti!
Aggiungo che per una madre è anche peggio: se fa attenzione all'alimentazione del figlio viene subito considerata "fissata", mah...
Ma infatti, dici bene: come si fa a sostenere che lo stile di vita non comprenda soprattutto verdure, legumi e cereali integrali? All'anima! E queste sarebbero le intuizioni degli scienziati?
Nico, ti prego, se puoi spiega bene la differenza (lo sò che sarebbe l'ennesima volta) tra essere "vegetariani" e "vegani", perchè i vegani non l'hanno ancora CAPITO ! Continuano a definire vegetariano ciò che invece è vegano, la rete è colma di vegani che si dicono vegetariani, senza sapere che il vegetariano è colui che consuma "latte e/o uova". Usano il termine vegetariano pur sapendo che loro non lo sono, SOLO e spesso per attirare vegetariani (veri) e fare proselitismo. Scusa lo sfogo, ma non se ne può più !
Saluti
Hai ragione, Anonimo, ma è inutile che lo ripeta qui che il vegetarismo è ben diverso, talvolta abissalmente, dal veganismo. Per nutrizione, gastronomia, psicologia e vita pratica.
Il vegetarismo elimina solo i cibi ottenuti con l'uccisione. Non illude la gente con disegni cosmici di totale non-violenza, impossibili da realizzare e incompatibili con la vita stessa. Il nostro organismo uccide i batteri (se no, moriremmo noi) con la fagocitosi e altri sistemi. E' vero che non possiamo farci nulla, ma questo dà un'idea di che cosa l'organismo intende per "vita". Senza parlare dell'ipocrisia di difendere mucche, galline e pecore, ma non mosche, zanzare, topi e serpenti. Come se tutta la violenza del mondo fosse solo a tavola. Mentre intanto tutti, e tra i primi proprio certi vegan, sono crudeli e aggressivi con parenti, amici, colleghi, sconosciuti, insomma con gli altri uomini. Si veda non la polemica (che è la mia, da primo tra gli anti-caccia) ma l'odio verso cacciatori e macellai. L'odio è sempre un sentimento patologico, ributtante.
Ma queste cose dovremmo dirle non qui, bensì nei blog e siti vegan. Provaci. Sono talmente faziosi e invasati che ti censureranno il commento.
E' vero quello che dici: attirano i vegetariani col nome scorretto per poi cercare di indottrinarli e conquistarne le coscienze. Come fanno i preti missionari cattolici.
E infine quello che mi urta da persona razionale è che poi ricorrono ai cibi super-industriali proposti dalla peggiore pubblicità (tofu, seitan, "bistecchine" di soia, salsa di soia) spesso dannosi, e poi alle pillole di vitamine, come la B12. Il sospetto-certezza che siano finanziati dai produttori è ovvio. E adesso hanno i medici vegetariani (in realtà vegan) che danno loro una copertura pseudo-scientifica scegliendo tra i tanti studi scientifici quei pochi che vanno bene per i vegan.
Comunque il vegetarismo moderno nasce in Gran Bretagna, e quando l'avvocato Gandhi che proviene dall'India super-vegetariana (lacto-ovo-vegetariana, ma soprattutto lacto-vegetariana) scopre i primi ristoranti vegetariani al mondo, a Londra, vi si trova benissimo. Segno quindi che non erano vegan.
quello che dite sui vegani spesso è vero... la differenza fondamentale è che il vegetarismo è una scelta alimentare, il veganismo è una filosofia di vita che investe tutti gli aspetti... quindi è normale che cerchino di indottrinare persone per farli portatori della loro causa...
(pescivoro semivegetariano)
Nico, sei una "perla rara" :)
Anonimi, mi confondo con tutti questi "anonimi" (colpa di blogger che con la sua finestra astrusa induce a scegliere la 3.a opzione: "Anonimo).
Vi conviene invece scegliere la 2.a: NOME/URL, e poi scrivete solo il nome, cioè Luigi Rossi, o un alias qualsiasi. Così posso rispondere ai singoli chiamandoli per nome.
La ringrazio per Blog intiresny
quello che stavo cercando, grazie
leggere l'intero blog, pretty good
Si, probabilmente lo e
necessita di verificare:)
molto intiresno, grazie
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
imparato molto
imparato molto
leggere l'intero blog, pretty good
La ringrazio per Blog intiresny
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