LACTO-OVO VEGETARIAN

La vera dieta vegetariana
normale, completa,
sana, naturale,
preventiva,
senza carenze,
senza ipocrisie,
senza fanatismo,
secondo la Tradizione
e la Scienza più moderna

19 aprile 2009

Nuovi studi: vegetarismo sano e completo, se è “lacto-ovo”

L’alimentazione vegetariana confusa ancora una volta con quella vegan, e viceversa: è ora di dire basta!. Davvero un problema di scarsa professionalità da parte dei giornalisti, come anche di scarsa chiarezza da parte degli uffici stampa che divulgano le sintesi delle ricerche scientifiche alle agenzie di notizie. Certo, se uno studio parla effettivamente di "rischi di alcune diete vegetariane", riferendosi a quelle vegan, è chiaro poi che il giornalista distratto o incompetente ci fa sopra una proposta di titolo che autorizza il titolista ignaro (che non legge gli articoli) a creare il titolo scandalistico.
La giornalista Favaro di solito è abbastanza seria, ma cade anch’essa nel malcostume di non differenziare chiaramente, come scientificamente è obbligatorio, tra dieta lacto-ovo-vegetarian e dieta vegan fin dalle prime righe. Ma, malgrado l’assonanza dei nomi, le diete vegetariana e vegan sono tra loro diversissime dal punto di vista nutrizionale, lontanissime, talvolta agli antipodi.
Ma anche i ricercatori fanno pasticci. Nientemeno - ipotizza qualcuno lavorando di fantasia - Leonardo da Vinci "potrebbe avere avuto una emiparesi" (da vecchio, sai quanto la cosa sarebbe significativa anche se fosse vera...) per eventuale carenza di vit. B12, in quanto vegetariano. Perché, i vegetariani hanno carenze di B12? No, uova e latticini hanno la B12. E poi, quanti "se".
Ma, a proposito, Leonardo era vegetariano o vegan? Lo si accerti, innanzitutto, non so come. Io che sono un "leonardiano", non sono riuscito a saperlo dalle varie biografie. Se era vegetariano, come si intende oggi, cioè se assumeva latticini e uova, non poteva avere alcuna carenza seria di B12. Se invece era "pitagorico", cioè vegetariano all'antica (oggi si direbbe vegetaliano, o in inglese "vegan"), la cosa era possibile. Ma l'anemia era una situazione diffusa nell'Antichità. Ed è comunque ridicolo desumerlo da una emiparesi in tarda età… Junk-science, scienza spazzatura un po' scandalistica? Cattivo giornalismo che non aspetta altro? Probabile.
Comunque, alla fine del confuso articolo, tra equivoci nominali, fantasie, se, ma, eccezioni, rischi, vantaggi, riconoscimenti, ammissioni, cautele, interviste ad esperti poco esperti di vegetarismo che disquisiscoino malamente sulla dentatura, e accostamenti a strane tendenze psicopatologiche, viene confermato ancora una volta che anche secondo gli ultimi studi, l'alimentazione vegetariana lacto-ovo-vegetarian, cioè completa, non ha rischi, anzi è protettiva, ed è nutrizionalmente adeguata e perfetta, a differenza di quella vegan. Per la ricerca e per i docenti universitari anche più ostili, è l’unica forma di vegetarismo compatibile con la nutrizione completa e la buona salute.
Noi lacto-ovo-vegetariani siamo in una botte di ferro (Nico Valerio).
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Nuovi studi sottolineano il pericolo di squilibri nutrizionali
LE DIETE VEGETARIANE: VERI VANTAGGI, POSSIBILI RISCHI
Le regole per ricavare il meglio dai menu "verdi"
Carla Favaro, Corriere della Sera, 19 aprile 2009
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Giorgio Vasari racconta che Leonardo da Vinci non sopportava di vedere uccellini chiusi in gabbia e, pagando il prezzo richiesto, restituiva loro la libertà. Il Maestro amava a tal punto gli animali da essere diventato vegetariano. È possibile che proprio la dieta vegetariana, dai molteplici riconosciuti vantaggi per la salute, possa aver contribuito all'emiparesi di cui soffrì Leonardo negli ultimi anni della sua vita? Se lo domanda un ricercatore dalle pagine del Journal of Medical Biography. La causa sarebbe la carenza di vitamina B 12 (presente solo negli alimenti di origine animale) che si riscontra con una certa frequenza nei vegetariani e soprattutto nei vegani.
Questa vitamina, insieme ad altre del gruppo B, è coinvolta nel metabolismo dell'omocisteina, una sostanza che, se in eccesso nel sangue, è un importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari e cerebrovascolari. Perciò, proprio gli elevati livelli di omocisteina potrebbero spiegare l'ictus cerebrale, e quindi l'emiparesi, di cui soffrì Leonardo. Ma le diete vegetariane stanno richiamando l'attenzione anche per il possibile legame, nei più giovani, con uno scorretto rapporto con il cibo. Lo suggerisce uno studio, pubblicato dal Journal of the American Dietetic Association, che ha coinvolto 2500 adolescenti e giovani adulti: ha evidenziato che i vegetariani avevano sì abitudini alimentari più corrette e, nel caso dei giovani adulti, anche minori problemi di sovrappeso, ma presentavano un aumentato rischio di disordini del comportamento alimentare. Circa il 20% dei vegetariani (contro il 5% di chi non era mai stato vegetariano) riportava infatti di incorrere in abbuffate compulsive. E fra chi aveva seguito in precedenza una dieta vegetariana era più frequente il ricorso a comportamenti non salutari di controllo del peso (pillole per dimagrire, lassativi, diuretici).
"Seguire un'alimentazione vegetariana corretta - commenta Anna Tagliabue, direttore del Centro di ricerche sulla nutrizione umana e i disturbi del comportamento alimentare dell'Università di Pavia - non viene considerato un fattore di rischio per la comparsa di disturbi alimentari, anche se è vero che molte persone con disturbi "sottosoglia" o conclamati scelgono questo tipo di nutrizione. La scelta di un'alimentazione vegetariana, o vegana, può però meritare un' attenta valutazione se il giovane che decide di eliminare alcuni alimenti dalla propria dieta lo fa spinto dal desiderio di controllare il peso. In questi casi (come sempre quando un adolescente decide di mettersi a dieta) è opportuno valutare la presenza di un disagio psicologico sottostante l'insoddisfazione per il corpo". Detto questo, va sottolineato che le diete vegetariane varie e bilanciate (vedi tabella) sono salutari, nutrizionalmente adeguate e offrono benefici nella prevenzione di certe malattie: lo afferma in modo chiaro un documento dell'American Dietetic Association, che trova conferma in alcuni articoli recentemente pubblicati dall'American Journal of Clinical Nutrition.
In questi articoli si ribadisce che i vegetariani sono meno soggetti all'obesità e alla malattia coronarica e, probabilmente, anche a ipertensione e diabete. Inoltre, sembrano moderatamente più protetti verso i tumori e godere di un'aspettativa di vita maggiore. "Non dimentichiamo però - ricorda Carlo Cannella, ordinario di Scienza dell'alimentazione all'Università La Sapienza di Roma - che l'uomo è onnivoro, come dimostrato dalla diversa morfologia dei denti: incisivi (per tagliare), canini (per dilaniare), molari (per triturare). Non è nutrizionalmente corretto un comportamento vegetariano "stretto", detto anche "vegano". Al contrario, il vegetariano che usa anche il latte e l'uovo riesce, selezionando bene i cibi vegetali (cereali con legumi e frutti a guscio) ed unendoli quotidianamente a quantità discrete di latte (250 ml) e di uova (3 o 4 la settimana), a non farsi mancare nulla, sia pure dovendo ingerire un maggior volume di cibo stante la minore densità calorica degli alimenti vegetali". E non dimentichiamo che le diete vegetariane hanno un impatto più favorevole sull'ambiente.

CARLA FAVARO

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7 Commenti:

Anonymous giusi d'urso ha detto...

Non mi stupisce, sai.
Tempo fa mi è capitato di seguire una ragazza vegetariana(lacto-ovo), sanissima, bellissima e informatissima, che però era stata esasperata dalla famiglia e dal medico di base sulla questione delle carenze dovute al suo regime alimentare. Per cui aveva deciso di farsi seguire da un nutrizionista, affinchè nessuno la stressasse più.
In questo caso non si tratta di giornalismo, ma di competenza. Il risultato però è comunque deleterio.
Quando la finiranno certi medici di base di trattare i vegetariani lacto-ovo come malati o potenziali tali?

19 aprile 2009 alle ore 20:37  
Blogger Nico Valerio ha detto...

Eh, sì, perché c'è questa confusione sui due termini. Medici di base, nutrizionisti e dietologi da tv fanno confusione tra vegetariani e vegan, mentre in letteratura scientifica la distinzione appare in modo preciso già nella prima parte dello studio (metodi e reclutamento dei soggetti).
Per esempio, nessun medico di base immagina che un vegetariano assume più ferro (anche a calcolarlo eme-equivalente) di un onnivoro. Purché mangi spesso legumi e varie verdure.

19 aprile 2009 alle ore 21:01  
Anonymous giusi d'urso ha detto...

Infatti...
E' un vero peccato, perchè quei medici di base, nutrizionisti e dietoli della tv non si rendono conto che potrebbero rendere un servizio enorme a tutti, informando correttamente. Lo strumento che utilizzano è così potente che tutto ciò che viene ascoltato e osservato davanti a un monitor diviene automaticamente una "verità" assoluta per gran parte dell'utenza.
E' davvero un gran peccato che questo strumento venga utilizzato spesso in modo inadeguato.

19 aprile 2009 alle ore 21:06  
Anonymous Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

5 novembre 2009 alle ore 20:11  
Anonymous Anonimo ha detto...

Perche non:)

14 novembre 2009 alle ore 07:41  
Anonymous Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

14 novembre 2009 alle ore 07:43  
Anonymous Anonimo ha detto...

Perche non:)

17 novembre 2009 alle ore 09:53  

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