La carne inquina: emette metano. Molto meglio il cibo vegetariano.
Gli allevamenti di animali, intensivi o no, sono troppi nel Mondo: ora cominciano a fare danni sensibili anche sul piano ecologico.
D’accordo, è nella natura stessa di bovini, ovini e caprini produrre grandi quantità di flatulenze, a causa della prolungata fermentazione della cellulosa dell’erba ingerita ad opera dei batteri simbionti residenti nel sistema digestivo. Ma non è affatto naturale moltiplicare questi animali senza limiti negli allevamenti, come si sta facendo oggi.
Ricordiamo che per millenni gli allevamenti sono stati molto limitati. Al tempo degli antichi Romani, per esempio, l’allevamento delle vacche da carne (oggi di gran lunga predominante, e il più inquinante) quasi non esisteva. E gli allevamenti in genere erano modestissimi, perché la carne consumata era poca. Così il ciclo di vita di vacche, manzi, capre e pecore era più lungo. E i pochi allevamenti, non intensivi, quindi meglio tollerati dalla Natura, strettamente necessari per i latticini (da pecore e capre, per lo più, quindi molto meno inquinanti) determinavano sicuramente – visti con gli occhi moderni – un’immissione del tutto irrilevante di gas serra nell’atmosfera.
Ma oggi, quando perfino i Paesi più poveri richiedono quantità di carni sempre maggiori, perché la richiesta di carne come status symbol e anche come cibo di rapida cottura e preparazione aumenta vertiginosamente di generazione in generazione, ecco che gli allevamenti bovini, soprattutto, cominciano ad essere un problema grave per la stessa qualità dell’atmosfera.
Come si vede chiaramente nel grafico riportato da uno studio (quarta colonna, quella altissima), la flatulenza degli animali da allevamento produce un'enorme quantità di gas metano CH4, gas-serra che è 23 volte più dannoso della stessa anidride carbonica CO2 (Ogino et al. 2007, cit.). Ecco un ennesimo motivo che dovrebbe spingere a non consumare carne e a limitare gli allevamenti.
Mangiare vegetariano, perciò, oltre che alla propria salute fa bene anche alla salute del prossimo e dell'ambiente. E sì, perché cereali, legumi, semi oleosi, verdura e frutta, che sono la stragrande maggioranza del cibo dei vegetariani, per esser prodotti richiedono molta meno energia (e quindi provocano molto meno spesa) e inquinamento delle carni.
La produzione di 1 chilo di carne causa grande inquinamento ambientale: più o meno quello prodotto da un'auto che corra per 250 chilometri o di una lampadina accesa per quasi 20 giorni. E' uno dei dati trovati da uno studio di Akifumi Ogino, del National Institute of Livestock and Grassland Science a Tsukuba, in Giappone, sulla rivista scientifica Animal Science Journal (v. articolo originale).
Il ricercatore, insieme ai suoi colleghi, ha valutato gli effetti della produzione di carne di manzo sul riscaldamento globale, sull'aumento dell'acidità e dell'eutrofizzazione dell'acqua (visibile anche dai profani attraverso il proliferare di alghe e piante), e sul consumo di energia.
Gli studiosi hanno analizzato la produzione dei vitelli, concentrandosi sulla gestione degli animali, sugli effetti della produzione e sui mezzi di trasporto utilizzati per la distribuzione. Combinando i dati emersi da queste osservazioni con quelli emersi da studi precedenti sull'impatto dei sistemi di alimentazione degli animali, sono stati in grado di calcolare il "peso" che l'ambiente è costretto a sopportare per la produzione di ciascuna porzione di manzo.
Lo studio ha dimostrato che la produzione di 1 kg di carne porta all'emissione di gas che causano l'effetto serra, con un potenziale di riscaldamento globale equivalente a 36,4 chilogrammi di anidride carbonica.
La produzione di carne richiede anche l'emissione di fertilizzanti pari a 340 grammi di anidride solforosa e 59 grammi di fosfati, e consuma in tutto 169 megajoule di energia. In sintesi, si tratta dell'equivalente dell'anidride carbonica CO2 emessa da un'auto europea media che viaggia per 250 chilometri, e con un consumo di energia pari a quello necessario per mantenere accesa una lampadina da 100 watt per quasi 20 giorni.
Ma non sarebbe neanche tutto. Infatti, i calcoli, basati sui metodi industriali standard di produzione di carne in Giappone, non hanno tenuto conto dell'impatto ecologico dell'intera infrastruttura delle fattorie, ne i costi del trasporto. Questo significa che il "costo ambientale" della bistecca potrebbe essere ancora più alto di quanto emerso.
Infine, una curiosità. La maggior parte delle emissioni dei gas-serra – abbiamo premesso – sono prodotte sotto forma di metano CH4 - un gas serra molte volte più inquinante dell'anidride carbonica CO2 - rilasciato dagli apparati digestivi degli animali. Una sola vacca può emettere ogni giorno sotto forma di flatulenza fino a 500 litri di CH4, come riporta uno dei tanti siti che si è occupato di questo tema inusuale. D’ora in poi si farà di tutto per ridurre questo fenomeno naturale. Si è notato, tra l’altro, che l'aglio aggiunto al mangime ha ridotto del 50% circa le emissioni di metano. Come mai? L’aglio – lo sappiamo essendo stato sperimentato nell’alimentazione dell’uomo – è un ottimo regolatore dell'equilibrio batterico intestinale, in quanto agisce come leggero antibiotico. Il che può essere utile anche agli umani affetti da eccessive fermentazioni nel colon. Inoltre, come se non bastasse, c'è da aggiungere l'inquinamento prodotto dagli escrementi, che per i bovini e suini sono abbondantissimi.
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Agriculture is responsible for an estimated 14 percent of the world's greenhouse gases. A significant portion of these emissions come from methane, which, in terms of its contribution to global warming, is 23 times more powerful than carbon dioxide. The U.S. Food and Agriculture Organization says that agricultural methane output could increase by 60 percent by 2030 [Source: Times Online].
The world's 1.5 billion cows and billions of other grazing animals emit dozens of polluting gases, including lots of methane. Two-thirds of all ammonia comes from cows. The large amounts of methane produced by cows are now a cause of concern and the subject of much scientific research. Cows emit a massive amount of methane through belching, with a lesser amount through flatulence. Statistics vary regarding how much methane the average dairy cow expels. Some experts say 100 liters to 200 liters a day (or about 26 gallons to about 53 gallons), while others say it's up to 500 liters (about 132 gallons) a day. In any case, that's a lot of methane, an amount comparable to the pollution produced by a car in a day.
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Poi c'è la dolente nota dello spreco di cereali e granaglie varie come mangimi. Più di due terzi dell'energia sono utilizzati nella produzione e trasporto del cibo per gli animali.
Per migliorare la situazione, i ricercatori suggeriscono di migliorare la gestione dei rifiuti che emergono durante il ciclo di produzione, e ridurre di un mese gli intervalli di accoppiamento degli animali. Una migliore gestione potrebbe portare a una diminuzione di quasi il 6 per cento del costo ambientale.
Che fare? La soluzione sarebbe ovvia, facile ed economica: diventare vegetariani. Invece, uno studio svedese del 2003 aveva suggerito la carne "biologica". Gli animali allevati in libertà invece che rinchiusi in catene di produzione, causavano il 40 per cento in meno di emissione di gas-serra e consumavano l'85 per cento in meno di energia. "Le emissioni di metano prodotte dall'allevamento di bestiame bovino stanno diminuendo, grazie alle più recenti innovazioni nei processi di alimentazione", afferma Karen Batra del National Cattlemen's Beef Association in Centennial (in Colorado, negli Stati Uniti).
"Tutti stanno cercando di trovare soluzioni per ridurre le cause di inquinamento", ha concluso Su Taylor della Vegetarian Society, in Inghilterra, "ma l'unica soluzione davvero efficace è quella di smettere di mangiare carne".
4 Commenti:
la realtà è che nessun paese ha messo in atto misure per ridurre le emissioni che provengono dal settore agricolo comprese quelle di ammoniaca. tutti sono concentrati sulla riduzione di co2 che come evidenziato è si responsabile dell'effetto serra e pertanto del riscaldamento globale ma se si potesse fare qualcosa anche per ridurre il metano le cose andrebbero meglio....
Sì, però il metano è compreso in tabelle e documenti come "CO2 equivalente". In pratica è come se CO2 fosse l'unità di misura dei gas serra, a cui tutti gli altri vanno riferiti.
Molto interessante, una ragione in più per mangiare vegetariano.
Hai anche qualche dato di confronto sull'energia richiesta e la CO2 rilasciata per la produzione di una pari quantità di cibo vegetale?
Ad esempio: 1 Kg di carne = 36,4 chilogrammi di anidride carbonica, 1 Kg di lenticchie = ?
ciao a tutti i visitatori di questo diario,io mi trovavo un po smarrita nella rete mentre cercavo [url=http://www.ministryofcannabis.com/it/semi-di-cannabis-femminili.html]semi di cannabis femminili[/url] ed a un tratto mi sono ritorvata in questo sito ed ho pensatodi chiudere la pagina poi ho desistito e indovina cosa non è stato tempo perso. a presto!
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